Il 9° Rapporto di Ricerca annuale di “Generazione Proteo”, l’Osservatorio permanente sui giovani della Link Campus University, è stato realizzato quest’anno in partnership con Grandi Scuole.
La ricerca - che ha visto intervistati 1.812 studenti italiani degli ultimi anni delle scuole superiori, rappresentativi dell’intero territorio nazionale e delle diverse tipologie di indirizzo – ha indagato come sempre aspettative e paure, ambizioni e contraddizioni dei giovani italiani, e restituisce quest’anno alle Istituzioni e al dibattito pubblico l’identikit della “Generazione post-Covid”, ed è stata presentata con un convegno lo scorso 3 giugno 2021 presso la sede romana di Link Campus.
Molteplici e diversi anche quest’anno i temi trattati dal 9° Rapporto di ricerca: dalla scuola agli stili di vita, dalle relazioni familiari ai rapporti amicali, dalla scienza all’informazione, dal tempo libero ai consumi culturali, passando per vaccini, smart working, fake news.
Tra le tante autorità presenti c’era anche il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi che dopo aver ascoltato i vari interventi e le domande di tre studenti si è espresso su diversi temi, dalla DAD al futuro dell’istruzione italiana.

Dal rapporto “Generazione post-Covid” si evidenzia che i giovani sono fiduciosi nella scienza (44,1%) e favorevoli al vaccino anti-Covid (84,6%) di cui auspicano di poter beneficiare al più presto (79,4%). Sensibile calo della fiducia nei confronti dell’Unione Europea (47,1%), della magistratura (59,6%), dell’informazione e della politica (74,6%), da cui non si sentono ascoltati.
Per quanto riguarda la DAD, nel complesso, non lamentano un peggioramento del rendimento scolastico ma provano nostalgia della “cara vecchia scuola” (43,4%), convinti di essersi persi qualcosa di importante nel corso dell’ultimo anno. Costretti a rimodulare le proprie giornate, rimpiangono il tempo libero e riscoprono l’importanza della libertà (32,8%). Reagiscono all’incertezza del presente rifugiandosi negli affetti e tra viaggi, stadi e concerti associano al calore di un abbraccio il ritorno alla normalità (47%).

«Il 9° Rapporto di ricerca - dichiara il prof. Nicola Ferrigni, direttore dell’Osservatorio “Generazione Proteo” - ci consegna l’identikit della “generazione post-Covid”, che abbiamo definito come quella dei “giovani leopardi”, termine che evoca tanto il poeta quanto il felino. Da una parte infatti c’è il pessimismo che contraddistingue il poeta, dall’altra lo slancio felpato del predatore alla ri-conquista del proprio territorio. Il poeta e il felino, quindi, che vivono una costante tensione tra il subire e il reagire in tutti i diversi ambiti e contesti che definiscono una quotidianità infettata dalla pandemia. Ma con uno sguardo rivolto al futuro, e al recupero di una normalità che, come l’abbraccio che la identifica, non appartiene alla sfera dell’avere o del fare, quanto piuttosto a quella dell’essere». 

Insieme al Consiglio Nazionale dei Giovani (la cui presidentessa Pisani è intervenuta con un breve videomessaggio di saluto) è stato partnership dell’evento anche Grandi Scuole il cui direttore didattico, Ilario Losito, ha acceso il dibattito focalizzando l’attenzione della platea, reale e virtuale, sui termini «coinvolgimento» e «condivisione»;
in particolare l’intervento è stato teso a valorizzare la DAD non come sostituzione della didattica in presenza ma come risorsa aggiuntiva: l’esempio reale del PCTO di un gruppo di studenti che ha pensato e progettato un elaborato pilota da presentare alla maturità («Lo studio del Romanticismo attraverso la visita di un museo virtuale»), con aule virtuali, mappe concettuali e una sala dei giochi come verifica finale, è stato la dimostrazione empirica di come si possa trasformare una situazione emergenziale in una metodologia di sostegno anche per discenti in quarantena, in malattia o impossibilitati a seguire le lezioni per motivi di lavoro o logistici di qualsiasi natura.

Il Ministro dell’Istruzione Bianchi ha aperto il suo intervento in modo chiaro e diretto, in modo da spegnere sul nascere ogni possibile polemica, sulla didattica a distanza: «La DAD non è un’alternativa alla presenza ma all’assenza totale»; sottolineando il valore della scrittura come metro del cambiamento temporale, citando il Papa in riferimento mutamento antropologico e digitale che stiamo vivendo e rimarcando l’importanza della scuola non più come semplice travaso di informazioni ma come formatrice di coscienze critiche.
Il Ministro ha definito la scuola come lo specchio di una società, in grado di rifletterne paure e speranze. Ed è proprio sulla speranza che egli si è soffermato, criticando il nichilismo progettuale che spesso spopola in Italia, auspicando un ritorno alla scrittura come dominio sulle parole concrete e non volatili e ricordando i difficili momenti in cui l’Istruzione ha dovuto ripensare sé stessa nel nostro paese.

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